Run Rome The Marathon

 Roma 19/03/2023

In questa giornata nuvolosetta la Podistica Primavalle si è schierata nel vero senso della parola qua e la per la capitale impegnata in più eventi. Beh il principale è stato quello della Maratona di Roma che ha visto correre più di 30.000 runner provenienti da tutto il mondo. Ovviamente i colori verde - arancione della nostra squadra non potevano mancare infatti i quattro per oggi maratoneti della Podistica Silvano, Antonio, Beatrice ed Emiliano hanno voluto correre nella magia della città eterna i fantastici 42,197 metri della regina delle gare. E quale miglior posto per Beatrice alle prese con la sua prima maratona? Non sono riuscita a vederla nonostante i nostri passaggi all'interno della gara ma dalle foto ho percepito la sua felicità e, come sempre la sua leggerezza nel correre per le strade della capitale. Brava Bea. Anche Emiliano ha corso la sua prima maratona... So soddisfazioni e credo sia stato molto emozionante anche per lui.

Anche i nostri Silvano e Antonio si sono iscritti alla regina e ricordo il messaggio nella chat di gruppo: "E maratona sia!" quando il primo ha pubblicato la foto dell'iscrizione. Come sempre io ed Andrea lo abbiamo pensato anzi, diciamo che Andrea mi ha fatto fare 2000000 giri per cercare Silvano correre per Roma ma non lo abbiamo trovato. Abbiamo però visto i loro volti sorridenti in foto con la splendida medaglia conquistata.

La podistica Primavalle non poteva non dare il contributo come volontari durante la gara tanto è vero che il nostro Presidente impegnato da tutte le parti (segretario, runner, coach, mentore, volontario, ritiro pacchi gara, speacker radio, padre, marito (tra poco nonno) organizzatore di eventi ecc), secondo me ha il dono della smaterializzazione. Quindi con lui alcuni dei ragazzi hanno prestato servizio al kilometro 32 dove c'era lo smistamento del quarto step della staffetta cittadina. In pratica tutti loro: Bomber Luciano che con il suo sorriso sta ripartendo dopo l'infortunio alla stragrande), Cristina, la bionda Fede ed il suo Andrea e Massimiliano man mano che arrivavano i migliaia di runner facevano prendere uno dei due percorsi segnalati in base a chi gareggiava la 42km e chi doveva cambiare il compagno di gara per la staffetta. Tutti sgargianti con delle splendide tute arancioni li abbiamo trovati li freschi come rose.


 All'appello non manchiamo io ed Andrea C. che, per questa volta iscritti alla stracittadina di 5km. Ma si, volevamo farci una passeggiata ma avevamo già organizzato degli "agguati" alla squadra. Che poi, non sono riusciti nemmeno alla perfezione... La mattina alle 6.30 appuntamento al solito posto ormai dove, Andrea mi è passato a prendere come sempre riposato con il sorriso e colazionato. Io, a differenza sua... insonnolita, con un cornetto in mano al bar e poco divertente almeno per i primi venti minuti. Con la macchina siamo arrivati a testaccio in pratica dove lavora Andrew, parcheggiato, spogliati e, con il freddo delle 7 di mattina abbiamo voluto farci già un paio di kilometri camminando per arrivare al Colosseo. La pelle d'oca si vedeva a me sulle gambe (perché sopra ero coperta) a lui dalla testa ai piedi. Arrivati al Colosseo ci siamo fatti una bella foto da mandare al gruppo ed abbiamo proseguito per prenderci un caffè al bar. Parlato del più e del meno e riso come sempre ci siamo messi in griglia per aspettare la partenza.

Abbiamo visto le frecce tricolore passare sopra di noi e via... Dopo un pò di musica, la banda, cani con pettorale, gente con buste della spesa ecc ecc siamo partiti per via dei Fori Imperiali per i nostri 5km. Corri su, corri giù in pratica siamo arrivati al traguardo che nemmeno eravamo sudati: "Nemmeno il riscaldamento ho fatto; devo fa 16 kilometri oggi non li ho proprio sentiti tiè" dice Andrea. Infatti avevamo programmato di allungare la corsetta fino ad arrivare al 32esimo tagliando per le vie di Roma. Pertanto preso l'acqua al ristoro abbiamo proseguito per altri 6,81 km fino ad arrivare dal Presidente e gli altri. Anche stavolta mi sono fatta guidare per le vie più belle della Capitale passando ogni tanto nel percorso di gara: "Mo dovremmo incontrare Silvano, ha mandato il video poco fa dovremmo incrociarlo." dice Andrew. Ma Silvano non è passato. Arriviamo dai ragazzi, saluti, chiacchiere e sosta per noi belli sudati. "Guardiamo i pacer, questi sono delle 3.10 quindi mo passa Silvano che dici lo aspettiamo?" ed io: "Andrè ma Silvano non credo stia in 3.10 o meglio se fosse così tanto di cappello", e lui: "No no mo passa e ci dovrebbe sta pure Antonio". Aspettiamo e nel frattempo due chiacchiere con Luciano che non aveva ben chiara la situazione dei colori pettorali ma con il suo sorriso: "Tanto c'è Fabio li davanti li guarda lui i colori"
"Andrè ma ora che ci penso; Silvano non può passare ora! i pacer indicano il tempo di arrivo al traguardo, no di passaggio al 32esimo", e lui: "Cavoloooo hai ragione allora è presto Silvano passerà dopo. Fa ma Silvano quando passerà?" e Fabio: "No ma lui credo ci metta di più". Quindi, ricapitolando ormai pietrificati dal freddo: "Che famo se ne annamo quindi" esclama Andrea e così risalutato il gruppo ci siamo imbarcati nuovamente per la strada di ritorno. Abbiamo ripreso le vie del centro passando sempre ogni tanto per il percorso di gara: "Ecco mo ristiamo con i pacer di 3.50 forse c'è Silvano" ed io: "Aridaje co Silvano Andrè". Passando per le sponde del Tevere e le via del Corso ci siamo fatti altri 4,83 kilometri. La osa bella per me è stata quando ci siamo messi nel percorso di gara al 38esimo kilometro. Io non avevo mai visto questo; Centinaia di runners alle prese con gli ultimi kilometri di gara. Ragazzi di ogni età tutti con un'espressione ed un modo di correre differenti. Li mi sono resa conto davvero della fatica: Ho percepito in ogni sguardo la sofferenza, la tensione, la resilienza e l'emozione di percorrere ormai gli ultimi km. Vedevo e sentivo tutte le migliaia di persone ai lati delle transenne applaudire e motivare i runners che ormai erano chi più chi meno stremati. Ho visto un ragazzo fermarsi praticamente davanti a noi credo con un cramo. La sua gamba era ferma e rigida e non riusciva a proseguire: "Daiiiiiii" gli ho urlato: "Non ti fermare adesso ce l'hai fatta". Credetemi avrei voluto prenderlo sotto braccio e portarlo al traguardo non riuscivo a vederlo così. In quel frangente di tempo ho visto nella mia mente i nostri ragazzi; ho visto Bea che poteva essere stanca ma che resisteva perché era la sua prima gara. Ho visto Silvano e Antonio insieme farsi forza a vicenda per raggiungere il traguardo. Ho pensato a Emiliano e la fatica mischiata all’emozione per la sua prima 42. Ad un certo punto un ragazzo con la stessa maglia del runner fermo l'ha preso per un braccio e l'ha fatto muovere; prima camminando poi piano piano correndo. L'ho visto ripartire zoppicando nonostante il dolore. Li mi ho percepito lo spirito di squadra ed ho pensato a me e a quando correrò la mia prima con Fabio ed Andrea al mio fianco come per la mezza di Roma. 
"Andrè io mi sto a emoziona, chissà se mai ce la farò a farla. Mi sta prendendo l'ansia non riesco a vedere questi ragazzi così stanchi" e lui: "Ma tu non te devi preoccupà, non devi pensà ai kilometri. Ti metti in tasca tre o quattro gel da prendere ogni 8kilometri poi ce pensiamo noi. Non te ne accorgerai nemmeno!"; ed io: "Se lo dici tu" e per la prima volta avrei voluto Fabio all'altro lato confermarmi la stessa cosa. Mi fa strano correre la domenica senza lui. Così vissuta quell'emozione intensa che, vi sembrerà strano e magari penserete pure: "Mammamia ti emozioni per così poco!", io ed Andrea abbiamo proseguito. Credetemi io non ho più smesso di pensare a quei volti. Lo so magari in molti di voi sono abituati ma per me sono le prime volte. Certo se penso ad Andrea che sorrideva nel correre con loro e se proprio devo essere sincera sotto sotto secondo me se la sarebbe corsa anche lui. Percepisco anche la sua di felicità quando mi racconta delle gare fatte e mi ribadiva che con il tempo mi sarei tolta delle splendide soddisfazioni anche io. Arrivati finalmente alla macchina e, con una fame assurda io ed Andrea ci siamo messi seduti in un forno per una bella colazione. "Chissà se Silvano è arrivato ancora non ha scritto nulla" ed invece, dopo qualche minuto arrivano le splendide foto vostra con le medaglie. Facce soddisfatte, felici e sorridenti. Che belli che siete! Silvà ma non ti hanno fischiato le orecchie in queste 4 ore? 
Cmq, riposo fatto, cambiati e se proprio ve la devo dire mi sono comprata pure una colomba al pistacchio e via. Verso casa e finalmente con la macchina; la stanchezza l'avevo iniziata a sentire anche io eh! 
Devo dire che quella di oggi, e non solo per me è stata una bella mattinata conclusa nel migliore dei modi. Anche se distanti siamo stati sempre vicini con la testa e con il cuore. Sono sicura che ognuno di noi si è pensato a vicenda. Lo spirito di gruppo ancora una volta si è visto e sentito.
Belli e boni, boni e belli, vi voglio bene. Un saluto anche agli altri runners che sicuramente ci avranno pensato e avranno corso per la città anche loro.

P.s. Andrea sappi che per tutte le righe scritte il mio pensiero andava solo all'impermeabile e tu sai di cosa parlo. Purtroppo ragazzi ve lo dovremo raccontare di persona anzi, Andrea ve lo racconterà a voce perché questo non è proprio il posto adatto. 

Passo e chiudo.

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