Neapolis Half Marathon 2023

 Napoli, 01/10/2023

Questa mattina nella città di Napoli si è tenuta la mezza e la maratona Neapolis a cui io, Andrea ed altri amici di società differenti hanno partecipato. Mi sono iscritta a questa gara prima dell'estate avendo sentito Andrea che ne parlava in una delle domeniche di corsa che si organizzano con la Podistica Primavalle. Abbiamo prenotato il treno e successivamente l'albergo pet passare la notte antecedente alla gara. Partiti di sabato dopo pranzo ed arrivati alla stazione di Napoli centrale abbiamo camminato per circa due kilometri in direzione dell'albergo, con 29 gradi ed un bel cielo sereno ed assolato. Cercare punti d'ombra ci è stato difficile. Arrivati in albergo e, dopo aver terminato le procedure burocratiche di check in abbiamo posato i bagagli in stanza per poi riuscire. La nostra direzione era subito Piazza del Plebiscito per ritirare il pettorale di gara. Sul loco c'erano già i vari gazebi delle società promotrici, la musica e la presentazione dei pacer di gara. Preso il pacco gara siamo "piombati" nel primo bar incontrato per un bel caffè. Da li nuovamente ritornati in albergo (premetto che la distanza dalla piazza centrale era poco più di un kilometro), dopo una rinfrescata al volo eravamo nuovamente in strada per farci una passeggiata e per cenare successivamente. 

Napoli è una città a se; solitamente io la definisco così da anni.

Non ne esiste una uguale. L'ultima volta in cui ci sono stata risale ad anni fa ma posso assicurarvi che ad oggi la trovo cambiata. Camminando guardavo le varie traverse colorate di banco e azzurro (avendo vinto lo scudetto del campionato quest'anno); non c'era un balcone senza una maglia appesa, un manichino, una foto di un calciatore, una sciarpa ma soprattutto ovunque e sottolineo ovunque vedevo Maradona. Marciapiedi, muri, portoni, cartelli stradali, menù dei ristoranti, vetrine dei negozi ecc. Addirittura nel cunicolo adibito alle Madonnine piuttosto che con un video all'interno di un presepe lui c'era. Ho visto balconi con manichini interi appesi vestiti come lui; bandiere o altro correvano da un cornicione all'altro o da un palo della luce. Ogni ristorante o bar aveva all'ingresso o sul bancone una sua foto o comunque se non era raffigurato Maradona c'era comunque qualcosa inerente alla squadra. L'intera città è praticamente "devota" alla squadra. Guardavo il tutto sorpresa ma allo stesso tempo rassegnata perché sapevo già ma, divertita da matti quando inviavo le foto al nostro Presidente Fabio.

"Fà, visto che domenica avevi il collo bianco e azzurro ora te lo compro del Napoli così lo puoi indossare durante le uscite invernali" - "Si si tu compralo che poi ti ci lego" - "Vabbè allora come dice Andrea ti prendiamo la calamita con il Vesuvio" - "Ok ma alla prossima uscita ti faccio stare al passo mio poi vediamo". Ogni tanto guardavo la faccia di Andrea quando passavamo sotto un balcone... non la descrivo. Una delle cose belle però erano le pasticcerie o meglio, i dolci che vendevano. Adagiati su banconi e lunghissime vetrate spiccavano babà di ogni genere, delizie varie e sfogliatelle. Che poi passavi, ti fermavi a guardarle ma per un motivo o per un altro non le prendevi: "Vabbè dai passiamo dopo cena" - "Madò, mi voglio prende la delizia, anzi due e poi mando la foto a Luciano". E si proseguiva lungo i negozi e le vie affollatissime di un tipico sabato napoletano. Per cena un panino e, successivamente ad un altro paio di kilometri si è deciso di rientrare in albergo. Io non avevo sonno e mi sono messa a preparare la maglia per la gara attaccando come sempre con precisione il pettorale. Ero stanca lo so, il viaggio la tensione ma non riuscivo a chiudere un occhio anche perché la "movida" era attiva e lo è stata almeno fino alle 2 di mattina. Per non parlare delle zanzare che hanno danzato in stanza durante la notte. Gli altri runner: "Vabbè ci vediamo domani mattina, la finiamo in 3 ore dai...", e dentro di me pensavo "Beati voi che la finite in 3 ore una 42!"

Domenica 1 ottobre, giorno della gara: Alle 5 ero sveglia nonostante avessi la sveglia alle 6. Mi sono alzata, vestita già per la gara ed ho iniziato a vagare per la stanza dopodiché ho deciso di svegliare Andrea.

Toc, toc... "Andrè sei sveglio?" - e dall'altra parte della porta: "Ehhhhhhhhh, da mo e chi ha dormito. Ma non dormono qui a Napoli? Tutta la notte a fa casino; me se so pure magnato le zanzare!".

Apre la porta: "Ma già te sei messa il pettorale? che cazzo so le 5 de mattina? Ndo devi annà col pettorale!" - "E lo so, hai ragione ma lo avevo messo già ieri sera. Ma che dici può andare la maglia della società con i pantaloncini color pesca?" - "Ma che stai a pensà ai colori? ma che te frega devi core, mica devi annà a lavorà. Piuttisto levate quei pedalini gialli fluo che non se ponno guardà. Cell'hai neri?" - "Si Andrè mo li metto.".

Siamo usciti, quasi tutti e le strade della città all'alba si stavano piano piano popolando di persone in tenuta tecnica. Qualcuno già si riscaldava. Noi abbiamo optato subito per la colazione. Si ritorna in albergo per poi riuscire intorno alle 7.30 ed andare direttamente in griglia di partenza. La comodità di trovarsi praticamente a meno di un kilometro dalla partenza non ha prezzo. Ti permette di andare già pronta, senza nulla, bevuta, vestita, senza giacca ecc. Foto e messaggio alla società... Via! Ad occhio saremmo state circa tremila persone, una bella folla è partita dalla piazza principale come un fiume verso il lungomare. Il sole già bello alto prometteva una mattinata umida e calda. E così è stato perché dopo dieci minuti di gara già eravamo zuppi. I kilometri passavano e con loro anche il tempo. I primi dieci trascorsi tra una risata e l'altra. "Andrè ma che ci daranno da mangiare ai ristori? Possibile solo l'acqua?" - "Ma perché volevi un piatto de pasta? Ringrazia Dio che ce danno l'acqua!"

15, 16, 17 kilometri, salite... "Ma quanto manca? Sempre agli ultimi kilometri ci sono le salite possibile?" - "Ma che salite, al Passatore ce stanno le salite; queste a malapena se sentono" - "Vabbè ma non sei stanco tu?" - "Io sto così bene me potrei fa pure altri venti kilometri lungomare" - "Ti giuro la prima chiamata che faccio è a Fabio" - "Si ma chiamalo se finisci meno della Roma Ostia sennò la prossima te la fa corre da sola o con un cane attaccato al polpaccio!".

E nel frattempo: "Ma non ce doveva sta la musica? C'era scritto che mettevano la banda, questi ci hanno fatto corre tutto il tempo così, senza nemmeno una delizia!" - "Andrè e che ne so, hai ragione ma io adesso penso solo al traguardo!"

Quel traguardo che tanto ho atteso e che mi ha portato a terminare la corsa con ben tre minuti di anticipo rispetto alla precedente. Presa la medaglia tanto attesa, ho chiamato Fabio per dargli la notizia ma so che tanto lo immaginava perché lui sa... Finito ci mettiamo seduti a terra per bere e nel frattempo ci guardiamo i primi arrivi della 42. E' sempre un'emozione vederli passare il traguardo e nel mio caso pensare che tra un mese circa toccherà a me. Un'altra corsa, un'altra esperienza e questa volta lontano dalla mia città. La mia prima trasferta con la Podistica Primavalle.

Un grazie come sempre al mio mentore 2 Andrew che mi ha portato e sopportato fino al traguardo facendomi sorridere senza mollare mai anche quando lo mandavo a quel paese...

Ah dimenticavo... Mica è finita qua! Dopo la corsa ci siamo docciati e riusciti per una bella passeggiata di altri circa 5 kilometri per Napoli pranzando comodamente seduti in un ristorante ma, ahimè senza prendere questa benedetta delizia al limone che tanto desiderava Andrea. Me lo ricorderà a vita...

Passo e chiudo.


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