RunDay Ladispoli 21k

 Ladispoli, 22/10/2023

Domenica che ha visto sparsi su più "fronti" i ragazzi della Podistica Primavalle. Antonio e Andrea che con maglia veneziana a righe con colore predominante il rosa, gondola e pagaia si sono diretti proprio a Venezia per disputare la maratona. Armati di ottimismo e calosce visto l'innalzamento delle acque come due piccioncini hanno passato un weekend all'insegna del buon cibo specie a ridosso della partenza. Ormai i miei "strascichi" domenicali hanno contagiato Andrew che poco prima dello sparo ha voluto regalarsi una bella bomba con la crema. Lo vedi Andrè.... io ho sempre ragione e tu indem quando mi dici: "Noi coremo per magnà!" . Un altro gruppo è stato impegnato sul litorale Laziale; quello di Fregene che ha visto protagonisti Loredana, Lucio e Rosario. La mora Sabrina invece ha corso a Bologna uno dei suoi splendidi allenamenti fuori porta.

Il presidente, Silvano, la bionda Federica, Andrea, Carlo ed io ci siamo buttati (nel vero senso della parola) alla 21 kilometri e 097m della RunDay a Ladispoli. Andrè... sta domenica che non sei stato con noi sono state modificate tutte le tradizioni, posizioni, discorsi, tempi soliti nostri; insomma è stato un calvario. 

Il ritrovo ha visto questa volta Fabio solo soletto già dalle prime luci del mattino in loco per allestire il gazebo della società e successivamente l'arrivo degli altri. La mancanza di Andrew si è sentita anche in questo caso perché insieme al presidente ogni domenica provvedono ad allestire il gazebo. Io, partita da Roma come gli altri sono passata a prendere papà per portarlo alla manifestazione. Oggi il "guardiano" del gazebo e relative bombe con crema e nutella è toccato a lui. Ritirati i pacchi gara piuttosto corposi vista la presenza di un litro di vino rosso io e Silvano, come da rito ci siamo andati a prendere un caffè. Poi Silvano è sparito con la scusa dei kilometri di corsa in più ma secondo me è andato a "spippettarsi" la sua solita sigaretta. E' pur vero che quando l'ho rivisto aveva fatto già quattro kilometri... Mistero! Tra chiacchiere e fissaggi di pettorali poco prima della partenza Fabio ha avuto la brillante idea (per amicizia e spirito di squadra) di portare la famosa cassa musicale dal peso di sei kili sulle proprie spalle e correrci. Ci sono società che, durante una gara, qualunque kilometraggio essa sia hanno runner che gareggiano per divertimento loro ed altrui con questa cassa riproducendo musica di ogni genere per tutto il tempo. In questo modo chi è vicino, davanti o dietro di loro può ascoltare, cantare ed andare a passo di musica con spensieratezza per parte o tutto il percorso. Allo sparo, i veloci Andrea e Carlo ci hanno seminato in quattro e quattro otto mentre noi quattro abbiamo deciso di partire insieme e proseguire insieme più o meno allo stesso passo fino al termine della gara. Nonostante il peso sulle spalle Fabio di tanto in tanto doveva rallentare ed aspettarci sennò ci avrebbe seminato già al primo kilometro.

Ahh Ahhh A far l'amore comincia tu... Scoppia scoppia mi sco... Sono fuori di testa, ma diverso da loro... 

Insomma a tempo di musica e tra un video e l'altro mantenevamo il passo più o meno tutti uguali.

"Si ma andiamo più piano! Io non devo scendere sotto i 6.20 che se lo sa Luca mi uccide!" urlava Federica. "Ma a me da 6.30..." rispondeva Silvano. "A me invece 5.35" esclamavo. 

Mo vai a capire a quanto andavamo. Provavamo a chiederlo anche al Presidente ma non riuscivamo a stabilirci un contatto, nemmeno paranormale perché con quella musica sulle spalle non avrebbe sentito nemmeno un'esplosione. "Fabioooooo" - "No Fede e quando te sente" - "Fabioooooooooooooo" - "Aspetta, provo a raggiungerlo e glielo chiedo". Pertanto del nostro Fabio rimaneva solo la scia che piano piano si sbiadiva in lontananza. Intorno all'ottavo kilometro però il nostro presidente iniziava ad accusare dei doloretti alle spalle vista la scomodità della cassa; ogni tanto era costretto a camminare così decise di lasciare cassa e non solo quella al decimo kilometro. Non solo quella era lui...

Avete presente quando si perde un pezzo lungo la strada? un pezzo che ti serve come l'acqua al 25 kilometro? Ecco, la mia sensazione era quella... "Faaaaaaaaa, non te ne andare! Non ci puoi lasciare" mi dispero io - "No no devo non ce la faccio" - "Ma no preside rimani tra noi" - "No Silvà continuate voi ci vediamo all'arrivo". E purtroppo così è stato, questa volta Fabio lo abbiamo visto pian piano sparire tra la folla. "Aoooo dobbiamo rallentare io non ce la faccio sennò!" ci urla Federica - "Silvà, io mo come faccio senza Fabio! già non c'è quell'altro chi mi porta a 21?" - "Vabbè andiamo insieme" conclude Silvano. Silvà, te l'ho detto senza nulla da togliere ma Andrew e Fabio so Andrew e Fabio mi devi capire... Fatto sta che il povero Silvano questa volta si è accollato lui la zavorra Laura fino al 21.

"Certo Silvà al ristoro solo l'acqua porca paletta io ho fame!" - "E', e che voi fa" - "Vabbè ma qualcosa ci dovranno pur dare stiamo a 13 kilometri se non mangio io non corro!" - "Certo datecela una mela tagliata in 22 spicchi no? digli quado passi"

"Silvà, mi sto mangiando un sacco di moscerini, è pieno?" - "Vabbè c'avevi fame? Ecco so proteine?"...

"Madonna che fame che ho? con Andrea magno sempre alle gare mo stavolta no! Lo vedi, senza Andrew e Fabio qui si è smantellata tutta una gara, una squadra..." - "Ma no dai non ci pensà, ecco abbiamo finito il traguardo sta li". Che poi sto traguardo ogni volta mi dicono che sta dietro l'angolo ma io ancora non ho capito quale. Secondo me il buon Silvano dopo un pò ha iniziato a provare un leggero odio verso i miei confronti: 1) perché pensavo sempre a mangiare; 2) perché parlavo solo ed esclusivamente dei due mentori. 

"Silvà a Firenze chissà come farò se non ci danno da mangiare"; mi sentivo un pò come i bambini in macchina che chiedono continuamente alla mamma quanto manca per arrivare a destinazione e la mamma risponde sempre che "siamo quasi arrivati". 

Ad un certo punto, più o meno al diciottesimo kilometro un miraggio; una ragazza con un banchetto poco prima di una corva che guardandomi mi chiede: "Volete una fetta di pane e nutella? Sono quasi finite!", ed io li, allungando il braccio e con un sorriso enorme ne ho presa una. "Silvà, la vuoi tu?" - "No no mangia tu!", secondo me avrebbe voluto dire: "Mangiala così la smetti di parlare di cibo"

"Mi metto al centro e ci prendiamo tutti e tre per mano ok? Tagliamo il traguardo insieme" ci dice Silvano. E così è stato; da lontano vedevo papà e Fabio che ci aspettavano sorridenti e altrettanto noi abbiamo alzato le braccia tenendoci per mano proprio come fa una squadra, una famiglia. Un attimo dopo ho perso tutti di vista ma da lontano una voce mi fa: "Là, brava, vatti a prende la medaglia!" - era Fabio che come sempre in un'abbraccio si è congratulato...  Ci credete che io non stavo pensando minimamente alla medaglia? Infatti per quello secondo me il presidente me lo ha detto perché gli suonava strano anche a lui. IO AVEVO FAMEEEEEEE e, dopo aver ritirato la medaglia diretta al ristoro. Conclusa la gara al gazebo come sempre c'era il nostro ricco terzo tempo che tutti ci invidiano a suon di bombe, dolci e birra. Che belle le gare così... Dimenticavo: "Vabbè appena arriviamo io sto più o meno a 24, mi faccio a sto punto qualche altro kilometro e via": In questo caso è Andrea che ha contagiato Silvano che, dopo la mezza ha voluto continuare per raggiungere la bellezza di 27 kilometri. "Ma come Silvà ancora vuoi corre? Ma come te va!" - "Eh a Firenze ci devo andà tra un mese e pure te.... Dove scappi!".

Detto questo: Andreaaaaaaaaaaa, Fabiooooooooooo vedete che dovrete sicuramente portare a cena fuori Silvano visto che si è tenuto la "zavorra" per 21 km senza lamentarsi. Si è subito tutti i miei lamenti compresi quelli che tanto vi piacciono  che emetto ogni 3/4 kilometri specialmente quando in salita. Caro Silvano, perdonami se ho parlato continuamente sempre e solo di cibo e dei due mentori, ti prometto che ti sono comunque molto grata perché anche se non lo sai sei riuscito a portarmi al traguardo con il sorriso e con spensieratezza. Hai rallentato quando ce ne era bisogno e accelerato quando c'era da mangiare. Grazie anche alla nostra bionda Fede che, pur se stanca è riuscita comunque a portare a termine la gara. E non scusarti se ti aspettavamo Fede, perché Fabio mi ha insegnato (e credo a tutti) che far parte di una squadra è anche questo. 

In tutto questo, a Ladispoli c'era anche il coach, quello vero: Luca che ha regalato ai miei occhi per la prima volta la splendida sensazione di vedere un runner correre alla perfezione. Non ti avevo mai visto correre Luca, sono senza parole e credo lo siano un pò tutti questa domenica visto che ti sei accaparrato un bel primo posto! Al giro di boa l'ho visto arrivare praticamente nel senso opposto al nostro ad una velocità super, concentrato solamente sull'obbiettivo finale e non sul ristoro come me. Le sue gambe erano un movimento perfetto che sembrava lo facessero volare. Complimenti.

Passo e chiudo.

Ps: i due signorini Fabio e Andrea sono in punizione da stasera fino a tempo debito.











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