RomaOstia 2023 di Roberto Dell’Olio

 Roma, 05/03/2023

Ma bisogna pur capirlo che all'alba dei 55 anni anche una mezza maratona, ovvero 21 mila 097 metri, la classicissima Roma - Ostia rientra nella categoria sport estremi.

E invece una così banale considerazione mi sfugge e mi iscrivo per la settima/ ottava volta.

Il mio fisico da polpettone della mamma mal si addice alle gare di resistenza ma impavido o incosciente verso la mia condizione  aderisco gioioso.

Il podista tipo è una persona magra che si nutre di riso bianco e acari a volte tende al macilento, in certi casi di rada chioma che  c'entro in tutto questo ? 

Probabilmente la testardaggine, quella cosa che ti fa essere tifoso della Roma, provarci con le ragazze ormai donne che non ci stanno, acquistare Infinite Jest che è come provare a leggere l'Antico Testamento.

Per i primi 10 chilometri mi assegno addirittura una considerevole strategia di gara, danzare come un trequartista tra le linee dei peace-maker delle 2 ore e delle 2 ore e zero sei, voglio (vorrei)  evitare l'ultima griglia dei tapascian runner alle due e quindici, per un podista è tutto chiaro per un pagano è come fisica nucleare.

Tutto sembra volgere al meglio nel mio astuto piano di gara ma al tredicesimo chilometro il ginocchio sinistro si incastra, il piede destro formicola tendendo all'addormentamento.

Una lunga agonia si prospetta, un paramedico chiede di non poter lavorare, un'ignara signora indica sorniona il mare dietro l'angolo.

Faccio nuove conoscenze lungo il percorso, uomini e donne, italiani e stranieri, vecchi e giovani, etero e LGBT e per un po' vivacchio fino all'uscio del ventesimo che sento un Robertooo, dato che non sono Benigni e non siamo alla cerimonia dell'Oscar deduco che sono gli eroici compagni della Podistica Primavalle che hanno risalito la strada e sono alle spalle pronti al sorpasso.

Il percorso è cambiato, sono arrivato e non me ne sono accorto, scambio due parole con i ragazzi che guidano i tap 2e15, a saperlo partivo con voi accenno, già che ci sono mimo un allungo finale e come Adolfo Celi in " Febbre da Cavallo" stentoreo posso urlare due, quattordici e trentasette e ripeto 2 ore, 14 minuti e 37 secondi

Il primo è arrivato quando io non ero nemmeno al decimo, è il bello dello sport, se avessi dovuto praticarne uno in cui eccellessi avrei raccolto figurine.

Alla prossima.



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