Un "lunghetto"

 Roma, 04/06/2023

Questo è il quarto giorno consecutivo di corsa sia per me che per Andrea. Siamo partiti giovedì con L'AlbaRace, venerdì con il  trail di Cerveteri, sabato con il Parkrun ed oggi con una corsetta che si prevedeva un pò lunga ma mai così... Mi vado sempre a fidare sulle distanze dichiarate dal presidente o da Andrea quando usciamo la domenica. Nonostante siano sette mesi che sono nella Podistica ancora non ho capito come funziona, nemmeno dopo che chiunque mi ha detto: "Non te fidà di quei due che se gli stai dietro ti portano al Passatore"

Fatto sta che si era deciso di fare un lungo di massimo 18/19 km per chi volesse o meno. Tanto è vero che Andrea voleva farmi provare il famoso 6x1 che diceva lui per affrontare le lunghe distanze. Dentro di me come sempre ho pensato: "Ma si; pure che sono quasi 20 li faccio, mi devo preparare per la 6 ore di Roma". Ci siamo dati appuntamento alle 7 al solito parcheggio ma, io come sempre ho avuto la scorta fin da sotto casa. Partiamo e facciamo un pò di ciclabile per aspettare qualcun altro dei nostri. tanto per farci 4/5 kilometri in più. Poi siamo tornati indietro e, ripartiti; oggi c'era anche Antonio. Destinazione: Madonnina, ma quale non si sapeva... "Si ma Roma è piena di Madonnine! Quale dobbiamo raggiunge?" - "Tu non te preoccupà poi ce pensamo". Si passa per il Parco del Pineto per scendere fino a Villa Doria Pamphili con il suo bello sterrato e le sue belle "salitelle". "Mannaggia me so socrdato pure di camminà. Sai quanti ne abbiamo saltati? vabbè tanto stai bene la?" - "Andrè, dimmelo pure che ne abbiamo saltati un pò" Per fortuna piena di fontanelle visto il caldo. Abbiamo infatti fatto un sacco di soste "idriche". Il caldo si faceva sentire già dai primi minuti di corsa. oltre che bere mi bagnavo braccia e viso. Come niente fosse abbiamo raggiunto il tetto di Roma: una Madonnina. Bellissimo ritrovarsi cos' alti e vedere il punto di partenza molto distante. Si perché i kilometri fatti erano già superiori ai 16. "Vabbè che facciamo? Proseguiamo per poi riprendere la ciclabile e tornare o passiamo di la riprendendo villa Pamphili e Pineta Sacchetti?" - "Se passiamo per Pineta Sacchetti si allunga un pò ma è meno salita" - "Fatemi capì, che vuol dire che si allunga un pò?" (domando io perplessa e provata) - "Tu non te preoccupà, è per non fa le salite ma saranno un paio di kilometri in più".

Riparti, rifai il giro della villa, sali su scendi giù, idratati ad ogni fontanella possibile che incontri, ingerisci insetti di ogni genere perché ovviamente respiri anche con la bocca visto le alte temperature della giornata e vista la fatica. Quando mandi giù una mosca o un moscerino è sempre un calvario; non tanto per l'insetto in se per se ma per l'insetto non deceduto nella tua trachea che continua a cercare una via di fuga rimanendo attaccato con gli artigli (di cui non sapevi ne avesse) per svariati minuti. E non è che non da fastidio... è una tortura perché più ne sei consapevole e più cominci a deglutire più saliva possibile ma senza beneficio; così pensi: "Vabbè tanto mo ci sarà una fontanella e bevo"... ma dovete sapere che quando si cerca qualcosa il 90% delle volte non si trova infatti, passano kilometri senza incontrarne una e, se per caso la incontri è spenta. Un classico!. 

Comunque la corsa continua a tal punto che inizio ad avere bisogno di ingerire qualcosa ma non un gel e nemmeno una mosca quindi, mi metto in bocca uno di quei chicchi di caffè ricoperti di cioccolato che solitamente ti mettono sul piattino al bar insieme al caffè. Quelli mi danno un pò di carica. Faceva troppo caldo nonostante siamo usciti presto, alle 06:45 ma, quasi quattro ore di corsa con quel caldo sono pesanti. Abbiamo affrontato molte salite e molti tratti di sterrato tutto, condito da un sole molto caldo. Fermarci per idratarci e rinfrescarci era ormai diventato d'obbligo come lo era, rallentare. Ricordo solo che ogni 5 minuti guardavo il mio Garmin che continuava a contare tempo, kilometri e velocità. Andrea e Fabio mi dicono sempre che non devo mai guardare l'orologio spesso. Mi dicono che non serve, anzi spesso mi consigliano di correre senza. Addirittura Fabio mi ha detto: "Alla maratona di Firenze non te lo faccio mette"... So che lo dice per il mio bene e per non essere dipendente da un'orologio. Lui spesso mi è capitato di correrci che nemmeno aveva l'orologio oppure era scarico e credetemi solo a tempo e sforzo fisico sapeva quasi con precisione quanti kilometri fossero passati. Come mi dice anche Andrea, "Bisognerebbe correre nudi! senza orologio... che ci fai con l'orologio!"; non ha per niente torto ma credetemi io non ci riuscirei perché come scritto in precedenza non riesco a stare senza orologio proprio. Parlando, bevendo, sudando ho l'immagine del Garmin che segna 22 quindi, la lunghezza di una mezza è stata superata e per me già è tanta roba. Continuiamo quindi verso casa e parliamo che stiamo ormai sui 25.000 metri. C'è Antonio che ogni tanto mi chiede come va, ed Andrea che ad ogni mio rallentamento mi domanda: "Ci sei La?". Si, c'ero anche se ormai iniziavo ad avere un pò di fastidi e non lo dicevo ma era più che evidente. non sapevo più cosa togliermi di dosso e mi dava fastidio tutto. mi sentivo il sale addosso e credetemi non sto scherzando. Il mio sudore che evaporava lasciava i sali persi sulla mia pelle. Sono sensazioni nuove per me che, in un modo o nell'altro mi lasciano un'esperienza un'impronta che arricchisce la mia esperienza.

Ormai anche se sapevo che eravamo vicini al punto d'incontro chiedevo ad Andrea sempre quanto mancasse come i bambini quando devono stare in macchina durante un viaggio. "Quanto manca Andrè?" - "Siamo quasi arrivati la, mancano 2 o 3 kilometri al parcheggio del Gemelli poi promesso se la famo a camminà da li fino a casa tua". "Andrè stiamo a 27 cavolo non ce la facci più! non so se ride dalla gioia o piange, mi sento le gambe inchiodate!" - "Daje che riguardi l'orologio tanto che te cambia? Sia se lo guardi che no i kilometri sempre quelli so! Al prossimo lungo ti configuri l'allenamento senza la visualizzazione dei kilometri". Anche se distrutti (perché sono sicura che anche Andrea come Fabio dopo un bel lungo sentono la stanchezza ma la sanno tenere bene) il sorriso non manca mai.

Ricordo solo che al parcheggio solito dove ci incontriamo la mattina con gli altri (non con Fabio e Andrea perché loro mi vengono a prendere sotto casa scortandomi fino al punto d'incontro) ho un attimo allungato le gambe e la sensazione provata è di freschezza. Dopo meno di cinque minuti io ed Andrea siamo partiti camminando per raggiungere casa e concludere quella domenica con 29,56 kilometri. pensavo di non farcela ed invece con loro come sempre ho raggiunto il traguardo.

Credo che oggi abbia superato il mio limite; ebbene si... "Trova il tuo limite, superalo"

Grazie, Andrea, Fabio e Antonio per avermi fatto superare oggi il mio limite in totale spensieratezza e senza soffrire spropositatamente.

Passo e Chiudo.

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