Maratonina delle periferie

 Roma, 21-05-2023

Domenica mattina “graziata” dal tempo visto il maggio che stiamo vivendo quest’anno. Piove praticamente ogni giorno e le temperature variano improvvisamente passando dal caldo al fresco. Per oggi erano previsti temporali ma, fortunatamente sta diluviando ora che sono le 16:00. 

Stamane la nostra Podistica ha partecipato alla “Maratonina delle periferie” su un percorso di 10.000 metri tra salite e discese non indifferenti. Dopo aver ritirato il rifornimento post gara solito: maritozzi con panna e ciambelle fritte sono andata al ritrovo per dare una mano ad Andrea e Silvano che hanno provveduto a montare, smontare, montare, spostare e finalmente montare il gazebo della società in assenza del nostro Presidente purtroppo ancora infortunato. Mi sono presentata con i vassoi ed ho cercato di rendermi utile. La temperatura piuttosto gradevole ci ha permesso di stare in compagnia senza rannicchiarci per il freddo o la pioggia. La prima a raggiungerci è stata Bea che tra riffe e raffe ci ha regalato un podio per categoria senza smuovere di un pelo la piega dei suoi buondì capelli. Altro podio, un secondo posto ce lo ha regalato la nostra Loredana. Che soddisfazione ragazzi! Ci sono anche Annamaria e Damiano che  incontriamo al gazebo praticamente prima la partenza e dopo l’arrivo perché allo sparo di START partono e ci seminano con un buon passo. Bravi anche loro.

Da dietro al gazebo poco prima delle 8:00 spunta Simone che con la sua saggezza mi da consigli sulle lunghe distanze e sulla filosofia da adottare. Silvano, appena montato e sistemato il gazebo apparecchia la tavola. Ebbene sì! Anche senza Fabio la Podistica comunque non perde il vizio di organizzare il tavolino ristoro con le varie merende portate da ognuno di noi. Tranquilli perché in nostra assenza durante la corsa a proteggere tutto senza toccarlo (cosa che io non riuscirei a fare perché lo mangerei prima dell’arrivo dei ragazzi) c’era Cristina. Puntuale come sempre a darci una mano per sorvegliare le nostre cose. 

Ore 8:45 “Vabbè pure oggi non ce scaldiamo! Noi sempre così manco due minuti; partimo a secco” dice Andrea - “Vabbè facciamo il giro da dietro per andare alla partenza così scaldiamo le gambe” risponde Simone - “Come ve va” dico io.

Posizionati in griglia scattiamo anzi ci scatta qualche foto Silvano parlando del percorso: “Eh ma ho visto il percorso è tosto!” Dice Simone - “Si! Non lo sapevo” risponde Beatrice - “Io l’ho fatta lo scorso anno so le salite che so toste!” Replica Andrea - “Ao ma che salite! Dove stanno? Come, quante, quali? Non mi avete detto niente!” Elemosino io - “Ma mo quelle fanno parte delle gare stai serena, sono corte” cerca di rassicurarmi Silvano come si rassicura un bimbo quando deve andare per la prima volta a fare le analisi del sangue - “Tu non sta a pensa alle salite pensa a corre, quelle se fanno uguale” conclude Andrew.

Vabbè partiamo… 

“Ecco una maratona così voglio fare Andrè, tutta in leggera discesa che bella!” - “Eh ma mo senti la prima salita!” Risponde. “Ma quante sono ste salite Andrè?” domando - “Tu non te preoccupa so poche; te devi allena che tocca fa le sei ore di Roma”…

Premetto che scriverò un post solamente sulla conversazione via chat mia e di Andrea sul discorso 6 ore di Roma. Domani lo faccio giuro!

1 kilometro, 2, 3 e salitona; 4 e salitona, 5, 6 e Grande Raccordo Anulare. “Senti questo fruscio sotto di noi; fai finta che è un ruscello e stiamo correndo nella natura ma invece so le macchine che corrono sul raccordo. Tanti corrono di fianco ai fiumi immersi nel verde noi corremo di fianco al GRA”. Eccola lei, la perla di saggezza, quella che ti fa andare la corsa ancora meglio di come è partita. Quella che ti aiuta a proseguire con il sorriso e ti ricorda che stai correndo per divertirti ed in buona compagnia. Ecco, la perla di Andrea che mi fa ridere praticamente davanti una salita che più che salita sembrava la rampa di un garage al -2. Tra l’altro mettici il caldo umido che non ti aiuta anzi, ti aiuta a boccheggiare; le salite più il ridere e dividi solamente mer mezzo bicchiere d’acqua che come al solito non sono riuscita a bere perché metà si è poggiato sul mio pettorale. “Andrè ma non bevi tu?” - “No e che bevo a fa, avemo fatto solo cinque kilometri io non bevo manco dopo i 10 …”. Come sempre lui sorridente e fresco io agonizzante e assetata. Si è parlato delle corse future e del Passatore che purtroppo non correrà per via degli alluvioni in Emilia-Romagna. Il tempo così passa sempre. “Andrè tocca inventasse qualcosa per le sei ore perché sennò diventiamo matti” - “Tu lascia fa; con la tecnica mia 6X1 passa veloce e non lo sentimo nemmeno”. Poi vi racconterò nel prossimo blog sulla 6 ore.

“Dai che stiamo all’ottavo è quasi finita; quando vedi il supermercato dopo 500 metri siamo arrivati”; ovviamente non mi ha detto mica che l’ultimo kilometro è praticamente quasi tutto in salita. Volevo morire ed il bello che mi ha pure detto: “Ce la fai a fa lo sprint finale? Li ci stanno pure i fotografi sorridi pure così vieni bene”; io non riuscivo nemmeno a dire sì o no, pero lo abbiamo fatto e siamo arrivati alla linea di arrivo insieme e soprattutto con il sorriso. Una volta terminata la gara ci dirigiamo dirette al ristoro prendendo due mega fette di pane con olio e sale. “Ecco ci voleva proprio!” dice Andrea - “Si ma mo ci sono i maritozzi” sottolineo. Praticamente girato l’angolo troviamo Silvano già sul pezzo con birra fresca e merenda poi noi seguiamo.

“Laura la devi smettere di portare i maritozzi ogni volta! Evita di passare li al bar sennò che corriamo a fare?” mi sottolinea Silvano - “Silvà ci abito praticamente sopra è inevitabile non prenderli!” rispondo - “Allora la prossima volta ti chiamo così ti distraggo da quando esci da casa a quando monti in macchina e non li compri”. Cambiando poi il discorso si va sempre a finire su quello delle medaglie che per me è uno dei quesiti più importanti: Perché alcune gare non danno la medaglia? Cioè è prassi! Non c’è corsa senza medaglia! Poi non tutti la pensano così ma io si! È una droga; io devo averla.

“Silvà preferisco che non mi danno l’acqua ma la medaglia me la devono da” - “Allora, mo ci penso io: Se vuoi la medaglia della Maratonina avrai la medaglia della maratonina. Te la faccio io”.

Ed invece non serve perché appena io sono andata via hanno premiato la squadra insieme alle due runners vincitrici dandoci la medaglia di partecipazione. Ovviamente lo sono venuta a sapere dopo… 

In chat Simone mi ha subito dato la notizia; poi Silvano e poi: “A La, te ne sei andata appena subito dopo ci hanno dato la medaglia. Mo sei contenta non te lamentà. Vabbè te l’ho presa io” mi scrive Andrew. Ed ancora una volta il buon umore ritorna. Finalmente dopo 2 gare senza questa volta la medaglia c’è. Contenta me ne vado a pranzo e come me immagino tutti gli altri ragazzi compresi quelli che si sono allenati in solitaria o in compagnia. Un abbraccio come sempre e un’altra corsa dedicata al mio coach ancora assente ma che ci manca tantissimo e credo che anche noi manchiamo a lui.

Fà, lo percepisco nei messaggi… ti manchiamo tutti e a noi manchi tu.

Vi voglio bene

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