Appia Run 2023

 Roma, 16/04/2023

Questa domenica si è tenuta la tanto "chiacchierata" Appia Run; l'unica corsa di 13 kilometri su ben 5 pavimentazioni diverse: asfalto, sampietrino, basolato lavico, e sterrato. Immersi in una zona storica della Capitale abbiamo corso in circa 5000 runners dalle 9.30 in poi. Lo scorso anno non ricordo nemmeno come fosse andata anche perché se non erro avevo partecipato alla non competitiva ma, di questa edizione ricorderò molto. 
Come sempre, in molti della Podistica hanno partecipato all'evento. 

Il tempo, un pò pazzerello è stato dalla nostra parte regalandoci delle ottime temperature e uno splendido sole. La mattina piuttosto nuvoloso ci ha "spaventato" quando poco prima delle 9.00 ha iniziato a pioviccicare. Nessuna paura però ha colpito i nostri ragazzi a partire da Luciano che alla mia domanda: "Che dici rimango a mezze maniche o metto la giacca impermeabile?" - "Ma che te frega Laurè noi demo corre mica ci spaventano due gocce d'acqua" - "Si però in tanti lo stanno mettendo!" - "Ma lascia perde questi so mosci, è gente che non sa corre". Pertanto, nonostante avessi indossato la giacca ho deciso di dar retta a Luciano ed ho fatto bene togliendola. La partenza puntuale alle 9:30 e noi, come sempre ci siamo messi in griglia qualche minuto prima senza fare riscaldamento o meglio, riscaldamento è stato fatto apparecchiando la tavola di ristoro post gara al gazebo. Si perché sul discorso ristoro dobbiamo aprire una parentesi graffa proprio... Avete presente Enrico Brignano nel famoso racconto della "Gita fuori porta" quando racconta la preparazione al pic nic?  (se non lo avete mai visto ve lo consiglio) ecco così. Silvano si è presentato con 2/3 kg di pizza bianca rigorosamente spaccata e riempita con la mortadella. Io, come sempre il solito vassoio con bombe ripiene e ciambelle fritte (giusto qualcosa di leggero per reintegrare quanto perso durante la corsa) che, per smaltirle servirebbero 42km continuativi. poi c'erano: cioccolatini e non un paio bensì un piatto, crostata alla marmellata, biscotti di ogni genere, bibite varie come il tè o il caffè portato da Antonio, succhi di frutta e, come al solito birra e per concludere spumante portato da Luciano. Pertanto a fine corsa vedevamo gente che si avvicinava scrutando attentamente i due tavoli apparecchiati; addirittura una macchina si è accostata chiedendo un pezzo di pizza con la scusa del calo di zuccheri... "Ciao, posso approfittare? Avete tanta di quella roba" e come sempre il nostro presidente: "Prego da noi gli ospiti sono i benvenuti" e gli ha passato direttamente dal vetro della macchina la porzione.

Comunque, anticipato l'argomento allestimento rinfresco pre gara e le varie foto di gruppo scattate siamo arrivati all'ora della partenza.

Allo sparo di via siamo partiti tutti insieme ad una folla enorme di persone. Purtroppo le strade di Roma antica relative a questo percorso non sono larghissime pertanto abbiamo avuti molti rallentamenti dovuti a restringimenti vari o, ad episodi paranormali tipo l'incontro ravvicinato con un gregge di pecore che ha corso per un centinaio di metri con noi all'interno del parco della Caffarella. "A destra le pecore a sinistra i runners" urla uno; "Attenzione pecora a sinistra!!!" esclama Silvano. Dopotutto anche questi piccoli imprevisti fanno parte del gioco. Successivamente un altro grande intoppo che ci ha portato praticamente a fermarci dovendo camminare: enormi pozze di fango lungo lo sterrato del parco. In molti fermi per non sporcare le scarpe altri, tipo la nostra bionda Fede con molta nonchalance mischiata a puro divertimento ci sono saltate dentro facendo vedere come si fa durante una corsa!  Il cronometro passava e questi due imprevisti ci hanno allungato il tempo almeno di dieci minuti. Vabbè noi siamo de: "L'importante è divertirsi"

Un'altra tipologia di "pavimentazione" non proprio comodissima è stata quella del basolato lavico che, con i suoi grandi spazi tra una pietra e l'altra costringevano ogni runner a rallentare la corsa per evitare storte. Rimane il fatto però che percorrere quelle vie è molto emozionante e per me lo è ancora di più in quanto da Porta S.Sebastiano passo proprio davanti alla casa dove il mio papà è nato percorrendo la via della sua vecchia scuola elementare e la via (Via di Cecilia Metella e Via Appia Antica) dove giocava da bambino. 

La corsa per noi è piuttosto tranquilla tanto è vero che Andrea (il secondo mio uomo dopo il primo Fabio) quando abbiamo parlato della gara: "Ma non te preoccupà l'Appia Run te la devi gode, devi andà piano, devi assaporà i sampietrini" , quindi questa è stata la filosofia della nostra corsa. 

Arrivati alla Colombo iniziamo a sparpagliarci un pò ma cercandoci sempre con lo sguardo come di solito. Mi ritrovo per un pò a correre di fianco a Silvano mentre Fabio si sgranchiva le gambe un pò più avanti ed Andrea C. faceva compagnia a Fede e a scambiarci due chiacchiere. "Pozza in vista!" avverte come al suo solito. Già perché Silvano ormai per me è il  "rilevatore" di pericoli. Si perché essendo altissimo riesce a vedere prima di tutti il futuro del percorso che ci aspetta pertanto, ci avvisa. Parliamo delle gare e della mia preparazione per Firenze di novembre. "Silvà devo prepararmi bene per la maratone. Siamo ad aprile e già ho l'ansia di non riuscire" - "Eh si in effetti novembre sembra lontano ma eccolo, sta dietro l'angolo!" - "Hai ragione e ce la sto mettendo tutta, ho solo paura degli allenamenti con il caldo andando incontro all'estate. Poi comunque Fabio ha promesso di accompagnarmi ed aiutarmi in questo percorso nonché obiettivo quindi cerco di seguirlo in ogni uscita che fa per allenarmi. Io se sto con lui riesco a seguirlo" - "Ecco brava, se segui Fabio vedrai che l'anno prossimo ti fai la Milano-Sanremo""Sarebbe un sogno; sai come faccio solitamente Silvà?" - "Dimmi" - "Io parto sempre al suo  fianco cercando di mantenere il suo passo perché so che è preciso e se vedo che si sta allontanando come ora è perché molto probabilmente ho diminuito il ritmo quindi mi rendo conto che sto andando più lenta e devo raggiungerlo o per lo meno stargli dietro" - "Ah, fai così brava tipo inseguimento talpa" - "Esatto, pare brutto da dire ma mi metto proprio a scia guardandogli il culo ed isolandomi dal resto che mi circonda così gli sto dietro. In pratica mi concentro solo su lui".... dopo un pò mi sono resa conto che intorno avevo almeno una decina di persone compreso Fabio davanti che magari avrebbero potuto non seguire il discorso completo e capire solo: "Gli guardo il culo e mi metto dietro"... vabbè. Poi almeno con Fabio mi sono spiegata.

Quando il mio Garmin segnala il decimo kilometro allungo un pochino per mettermi di nuovo di fianco a Fabio visto che Silvano ha prestato aiuto ad una persona caduta e, dal nulla ci sbuca dietro Andrea C. che come al solito promesso chiude le gare al traguardo sempre con me e Fabio. "E ve pare che ve faccio finì la corsa senza di me?" Pertanto ci ritroviamo per gli ultimi paio di kilometri insieme ed è bello come sempre per me. Mi emoziona arrivare insieme a loro due chiudendo la gara con il sorriso.


Nelle foto ultimamente veniamo sempre tutti e tre insieme ed è fico anche se spesso Andrea lo copro con un braccio mentre esulto! Entriamo per gli ultimi metri dentro la pista dello stadio Nando Martellini alle terme di Caracalla. Correre su quella pista è bello e, ti fa sentire proprio nel cuore della gara perché percepisci il cambio del terreno appena entri percorrendolo dalla curva al rettilineo finale mentre vedi le persone sedute che aspettano al traguardo ed il finish. 

Lo passiamo, ci fermiamo, ci guardiamo e sorridiamo come sempre. Prendiamo la medaglia finisher e ce ne andiamo sorridendo mentre piano piano ci uniamo agli altri. Tutti vanno a ritirare il ristoro finale. Noi tre ci guardiamo: "Ma che lo piamo a fa il ristoro abbiamo tutte quelle cose da mangiare?" dice Andrea - "Ma si infatti tagliamo di qua" risponde Fabio - "Lasciamolo a questi poi capirai, ci sarà una mela e un succo di frutta che ce famo noi?" conclude Andrew. Piano piano ci dirigiamo al gazebo tutti e tre con le medaglie al collo (quella con il piede che tanto mi ha citato Andrew) con la merenda e le bevute finali terminando un'altra domenica mattina divertente in compagnia dei ragazzi.

P.s. Perdonate se non vi cito uno ad uno ma alcuni di voi sanno già che non ricordo mai tutti i nomi... Mi ci vorrà tempo; forse 10 o 11 anni ma ci sto lavorando.

Vi voglio bene

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